Croce e delizia del torinese, la Bagna Cauda, in ogni occasione conviviale che si rispetti, sarà lì ad aspettarvi, in particolare nel periodo natalizio.
La salsa cruda – questa la traduzione letterale – è una specialità della cucina piemontese che il vero torinese deve provare almeno una volta nella vita.
Molto più di un semplice piatto, la Bagna Cauda è un vero e proprio rito conviviale, da consumarsi preferibilmente in autunno e inverno, nel periodo della vendemmia. Vuole infatti la tradizione che sia nata proprio per ricompensare i vendemmiatori dell’ottimo lavoro svolto.
Nemica acerrima dei vampiri e dei baci appassionati, la Bagna Cauda è una preparazione a base di aglio, olio extravergine d’oliva ed acciughe dissalate, il tutto ridotto in salsa con una lunga e paziente cottura. C’è anche chi aggiunge agli ingredienti burro, panna da cucina, latte e noci tritate.
Ad essere precisi, esiste una ricetta ufficiale depositata presso un notaio che prevede l’utilizzo di una testa d’aglio a persona (!!), mezzo bicchiere d’olio d’oliva extravergine e 50 g di acciughe rosse di Spagna per ognuno e un eventuale pezzetto di burro da aggiungere a fine cottura.
Insomma, una cosina leggera
Servita rigorosamente nel suo tradizionale contenitore di terracotta, si consuma intingendovi vari tipi di verdure, crude e cotte.
Nulla – mai e poi mai – riuscirà a coprire quel fortissimo sapore d’aglio che vi rimarrà addosso almeno fino a Capodanno.
Un consiglio?
Volersi bene a Torino è bello ma se avete in programma un romantico bacio sotto il vischio, l’unica soluzione è partecipare entrambi al rito conviviale. Solo così, ormai assuefatti, l’effetto della Bagna Cauda sarà nullo!
Consigliato anche come kit anti-vampiri, è decisamente meglio del crocifisso, del paletto d’argento con cui trafiggere il cuore e di Buffy.