Fuori fa freddo, piove e la voglia di uscire non risponde all’appello?
Nessun problema! La torinese perfetta sa come addolcire i suoi pomeriggi senza mettere il naso fuori di casa.
Lasciate il tacco nella scarpiera e il cappotto in lana appeso all’attaccapanni in ingresso. Oggi sarete bellissime indossando solamente il vostro miglior grembiule!
E sì perché è giunto il momento di cimentarvi nella preparazione del Re dei dolciumi torinesi, Sua Maestà il Bonet della nonna.
Pronte a stupire tutti i vostri ospiti con questo delizioso dolce al cucchiaio?
Per prima cosa, la pronuncia: si scrive Bonet ma si legge Bunet e in piemontese vuol dire “cappello”. E sì perché arriva per ultimo, per chiudere in bellezza la vostra cena.
Bonet, cappotto, cappello e via, si torna a casa!
Pronte a prepararne uno con le vostre manine?
Ecco cosa ci serve:
4 dl di latte
4 uova
8 cucchiai di zucchero semolato
2 cucchiai di cacao amaro in polvere
50 g di amaretti
Un bicchierino di Fernet
Mi raccomando: non provate a sostituire il Fernet con il rhum: la ricetta originale non si tocca e poi è ottimo come digestivo.
Sbattete le quattro uova in una terrina e incorporatevi il latte, quattro cucchiai di zucchero, il cacao amaro in polvere, il Fernet e gli amaretti sbriciolati.
Lavorate bene l’impasto, non siate pigre!
Ora mettete in un pentolino gli altri quattro cucchiai di zucchero e scaldateli fino a che saranno di un bel color nocciola. Quando il caramello sarà pronto, versatelo nello stampo da Bonet precedentemente riscaldato e fatelo aderire sul fondo e sulle pareti fino a che sarà indurito.
Versatevi sopra il composto del Bonet e fate cuocere a bagnomaria in forno a 180 gradi.
A cottura ultimata, fatelo raffreddare e servitelo a fette in un bel piatto bianco, decorato con amaretti sbriciolati e una spruzzatina di caramello.
Il tocco di classe? Accompagnatelo con un flûte di Alta Langa spumante rosato.