Lo scorso Natale trovai sotto l’albero un graditissimo regalo: una bottiglia nuova fiammante di Amaro Toccasana. Ve lo ricordate?
Approfittando delle feste natalizie e del tempo libero avevo così approfondito la storia di Teodoro Negro e il suo Toccasana, raccontandovela poi qui sul blog.
Come sapete, io ho un vero e proprio debole per le Langhe e ogni occasione è buona per farci un salto, alla scoperta di piatti tradizionali da assaggiare, aziende da visitare e paesaggi meravigliosi da fotografare.
E così, ora che è quasi estate e il meteo è perfetto per organizzare tante belle gite fuori porta, sono andata a trovare il mittente del mio gradito regalo di Natale: la Toso Spa.
Destinazione: Cossano Belbo, immersa nella Valle omonima, patria del mio amato Moscato.
Naturale saggezza del bere è il motto dell’azienda che in effetti riassume il suo posizionamento distintivo: pensa all’ambiente; propone prodotti di alta qualità e ne promuove un consumo responsabile; racconta l’importanza del bere e del mangiare bene.
Era il 1910 quando Vincenzo Toso decise di dare nuova personalità alla sua azienda raggiungendo queste splendide zone e dedicandosi al Moscato e ai suoi vini spumeggianti, fiore all’occhiello della Toso Spa.
Prima tappa della visita è stata il Museo enologico Toso che organizza interessanti visite guidate (anche in lingua straniera!) per gruppi di massimo 20/25 persone. Attraverso le sue tre sale ho toccato con mano gli utensili e i macchinari che hanno accompagnato la Toso negli anni, fino a diventare una moderna azienda da 38 milioni di fatturato e una produzione di 150.000 bottiglie al giorno, diretta con successo da Gianfranco, Piero e Massimo Toso.
La sala più bella del Museo è senza dubbio quella dedicata al Vermouth dove sono esposte erbe e spezie tutte da annusare e boccette di essenze che sembrano tante piccole pozioni magiche!
La Toso Spa oggi produce (ottimi) spumanti, vermouth, una particolare vodka aromatizzata e il mai più senza delle Langhe: l’Amaro Toccasana.
Nato a Cessole, l’amaro Toccasana – battezzato così dai suoi affezionati consumatori – è il risultato dell’infusione e la miscela di 37 erbe e segue ancora oggi la ricetta messa a punto dal suo inventore, l’erborista Teodoro Negro.
Come l’ho messo alla prova?
Sorseggiandolo dopo un pranzo langarolo al Ristorante Madonna della Neve, con assaggi di vitello tonnato e robiola di Roccaverano, agnolotti del plin serviti al tovagliolo, coniglio alle nocciole, tiramisù al Moscato, fragolata e torta alle nocciole!
Funziona come fine pasto? Assolutamente sì!
E non solo: Toccasana è un amaro assai versatile, ingrediente base di moltissime ricette che potete trovare sul suo sito, ideate da Stefano Armiento (e provate da me nelle varie tappe del Toccasana Mix Tour).
E per concludere al meglio la mia giornata tra le colline che amo, mi sono regalata una visita là dove tutto ha avuto inizio, nell’erboristeria di Cessole e il suo orto botanico.
Che meraviglia questo posticino!
Tappa consigliatissima per una gita con bambini al seguito, all’interno del negozio è rimasto tutto come negli anni Quaranta. E tra cassetti ricolmi di erbe e spezie, sembra proprio di vedere Teodoro Negro al lavoro.
Imperdibile, è la passeggiata nell’orto botanico alla scoperta delle 37 piante che dell’infuso del Toccasana e tante altre curiosità come la pianta che profuma di caramella alla Cola, la mimosa che quando la tocchi si chiude e la pianta le cui foglie rimangano attaccate al corpo senza staccarsi più!
Che ne dite? Non è un programmino perfetto per la vostra prossima gita in Langa? E se non avete occasione nel prossimo futuro di gustare il Toccasana nel luogo in cui è nato, sul sito trovate la comodissima Mappa del Gusto con tutti i punti vendita in cui trovarlo.