Avere un vecchio cuore granata

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logo-torinoChe ‘sta cosa del vecchio, se ci pensate, è ricorrente.

La parte di Torino che è per l’abbinamento bianco e nero, ama la Vecchia Signora. Gli altri invece, giovani o vecchi decrepiti che siano, pare abbiano un vecchio cuore granata.

Nato nel 1906, il Torino Football Club, Torino o Toro per gli amici è l’unica squadra di Torino che ha ben pensato, pur essendo la secondogenita, di chiamarsi come la città di appartenenza.

E se la rivale storica Made in Liceo Classico ama i colori scuri, la bandiera dei tifosi del Toro si tinge di granata, il colore della Barbera.

O del sangue.

Vuole infatti la leggenda che il colore sia un omaggio al presidente onorario Duca degli Abruzzi (sì, quello di Corso Duca degli Abruzzi) e alla Brigata Savoia che, uscita vittoriosa dall’assedio francese del 1706, indossò da quel momento in poi un fazzoletto color del sangue, per ricordare il messaggero che perse la vita nel portare la notizia del loro trionfo.

Che sia per il sangue o per il vino che scorre a fiumi nella curva Maratona, il vecchio cuore granata nonostante l’età non ha certo problemi a battere.

Rischia però l’infarto ogni volta che incontra in campo la Vecchia Signora.

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Irene Perino, classe 1985, è una giornalista e guida turistica innamorata della sua città. Torinese al 75%, è laureata in storia dell’arte e ha un master in digital marketing. Ama: i cri cri fucsia, l’arte contemporanea, la sua casa con un terrazzino da cui si vede la Mole Antonelliana, andare a letto tardi per chiacchierare, scattare polaroid e dire “verosimilmente”.
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