C’è un momento, nella vita di un torinese, in cui il tempo diventa un concetto ancor più relativo.
Prima di allora, un giorno dura un giorno ed un minuto dura un minuto. Dai 13 ai 18 anni, gli anni durano un anno l’uno e, salvo imprevisti, dopo cinque di loro, arriva la tanto attesa Maturità.
Poi, nel mese di agosto del post diploma, qualcosa cambia per sempre. E il torinese cade in uno specie di buco nero spazio/tempo da cui uscirà anni e anni dopo. Laureato.
Agosto: il mese dell’immatricolazione all’Università.
Lasciate ogni speranza oh vai che entrate, si legge sull’ingresso del Centro Immatricolazioni.
La procedura di immatricolazione all’università torinese è così complicata e lunga* che al suo termine lo studente meriterebbe già di conseguire un titolo di studio!
Code lunghissime davanti agli sportelli; guide di orientamento che fanno venire dubbi anziché toglierli; corsi di studi così diversi eppure così simili da non sapere a cosa iscriversi; scelte che cambieranno la vostra vita fatte con un ambarabaciccicoccò; migliori amici che cambiano idea all’ultimo e decidono di non iscriversi con voi a Botanica, la convinzione di trovare subito un lavoro se vi iscrivete ad Ingegneria.
Il sogno di diventare psicologo rimarrà nel cassetto o diventerà realtà? La risposta è dentro l’AlphaTest, il migliore amico della matricola torinese.
Il mese di agosto post diploma è l’ultimo mese che durerà un mese. Perché dal giorno dell’immatricolazione – che durerà circa un weekend – tutto cambierà.
E sarà l’inizio della fine.
Da quel momento in poi, il tempo scorrerà lentamente. Len-ta-men-te.
Siete entrati all’università che avevate 18 anni. Sembra ieri.
Invece era…sette anni fa.
* Hey, adesso ci si immatricola online!
A me scende una lacrima, c’ho passato cinque anni lì dentro. Per la triennale. Poi sono venuta a Pisa e in due anni ho concluso la specialistica. Misteri di Palazzo Nuovo.
[…] A meno che Geografia non si studi a Palazzo Nuovo. […]