Sentire la mancanza di Torino 2006

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2006.

L’anno in cui tutto è cambiato, l’anno in cui Torino è diventata grande.

Photo credits: Massimo Guerrini
Photo credits: Massimo Guerrini

Per la nostra città non vale contare gli anni come a.C. o d.C. Da noi sono a.T. e d.T. , avanti Torino 2006 e dopo Torino 2006.

Il 2006 fu l’anno dei XX Giochi Olimpici Invernali, tenutisi a Torino dal 10 al 26 febbraio 2006. Torino, insieme ad altre otto località del Piemonte, fu sede del grande evento a cui, dal 10 al 19 marzo, seguirono anche i IX Giochi Paralimpici Invernali.

I mesi precedenti alla data di inizio, fu il panico.

Evento? Cos’è un evento? 

Fino al 2006, per il vero torinese la parola evento non aveva alcun significato conosciuto. Anzi! il solo sentirla causava allergie e crisi d’ansia.

Città operaia mica per niente, la Torino prima del 2006 si svegliava la mattina presto, andava a lavorare e poi se ne andava a nanna: poca vita mondana, pochi investimenti in cultura, tanta, tanta industria.

Un evento a Torino?! Ma non siamo mica a Milano!

Turisti? Cosa sono i turisti?

Ma l’entusiasmo vinse la paura e nonostante le scritte sui muri che inneggiavano al boicottaggio dei giochi, le rimostranze di alcuni cittadini, la paura di attentati, la scocciatura di tutti quei cantieri in centro…i XX Giochi Olimpici Invernali ci furono.

Oh, se ci furono.

E fu un grande, meraviglioso momento della storia della città, per la prima volta, in tutta la sua timida bellezza, sotto gli occhi del mondo intero.

Un evento di quelli con la E maiuscola, di quelli che il torinese pensava fossero possibili solo a Milano. 

E da allora, nel cuore del torinese, c’è un prezioso, indelebile ricordo.

E al solo sentirne parlare, sente la manca di Torino 2006. 

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